2019 Ottobre — Atene d’autunno con il calore dell’estate

Gianluigi Cogo
Gigi Cogo travel blog
7 min readNov 11, 2019

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Foto di Gigicogo

Subito dopo Monaco di Baviera, vengo catapultato ad Atene e, in meno di 24 ore, passo direttamente dalla noia teutonica al calore e ai sapori del Mediterraneo.

Son qui per una serie di eventi legati sempre ai progetti europei che gestisco e dunque provo a ritagliarmi del tempo fra un seminario e una conferenza, in moda da godere un po’ le attrazioni culturali e storiche della città.

Mancavo da Atene (non dalla Grecia) dal Giugno del 1983, ovvero da 36 anni. La foto che scattai sotto il Partenone la conservo ancora gelosamente e se mi guardo indietro penso a quanto breve sia il tempo che passiamo su questo pianeta rispetto a quello che le pietre millenarie della civiltà ellenica riescono a testimoniare.

Per mia fortuna l’unico volo disponibile da Venezia parte alla mattina, per cui alle 14.00 son già bello pimpante nel centro ad Atene e posso dedicare il pomeriggio per la visita all’Acropoli.

Il mio hotel si trova a 5 minuti dall’ingresso del parco archeologico e dunque in un niente son già pronto per scattare tutte le foto possibili e immaginabili in quella che è la culla della civiltà occidentale.

Il biglietto costa solamente 20 euro e permette di visitare esclusivamente l’Acropoli. Con 30 euro si potrebbe visitare anche l’attiguo museo, ma non ho tutto questo tempo a disposizione. Purtroppo.

La visita dell’Acropoli, infatti, richiede circa tre orette spese bene e una certa fatica nel salire e scendere la collina che la ospita.

Prendete nota: ingresso libero nei giorni: 6 marzo, 18 aprile, 18 maggio, ultimo weekend di settembre, 28 ottobre e tutte le prime domeniche dal primo novembre al 31 marzo.

Foto di Gigicogo

Che dire senza rischiare le banalità?
Questa è la culla della nostra civiltà, è il più grande complesso architettonico ed artistico lasciatoci dalla cultura ellenica, è un insieme di storia, mitologia, arte e immaginario epico che lascia esterrefatti.

Passeggiare quasi sospesi con un tuffo all’indietro nella storia, guardando il presente che scorre sotto di noi come fosse banale e irrisorio rispetto alla grandezza che ci circonda. Una sensazione semplicemente pazzesca.

Mi piacerebbe fermarmi qui a guardare il Partenone sotto le stelle per immaginare cosa possa aver ispirato i nostri antenati ad avventurarsi nel percorso che ci ha regalato democrazia e prosperità. Poi però penso anche che, come veneziano, dovrebbero impedirmi di mettere piede in questo luogo, in quanto i miei concittadini in armi, nel sedicesimo secolo, la combinarono davvero grossa:

I giorni seguenti provo anche ad avventurarmi nei quartieri della movida ateniese, in primis Plaka e Monastiraki, senza tralasciare il piccolo gioiellino di Anafiotica.

Plaka si trova alle pendici dell’Acropoli ed è un quartiere caratterizzato da stradine lastricate dense di negozi che vendono un po’ di tutto, principalmente mercanzia per i turisti, ma anche abbigliamento e prodotti alimentari. Moltissime sono le taverne a conduzione familiare, i caffè con tavolini all’aperto, i pub e le micro discoteche dove tirar tardi. La zona è alquanto caotica e rumorosa, nonchè meta di comitive di turisti fino a notte fonda.

Monastiraki, attiguo a Plaka, è la principale zona commerciale della città. Una specie di portobello road o mercato delle pulci o ancora Rastro madrileno, dove trovare ogni tipo di mercanzia. Il grande mercato di Monastiraki assomiglia dunque più ai souk medio orientali e non è raro assistere a vere e proprie trattative commerciali, anche dai toni accesi.

In questa zona, a mio parere, ci sono i ristoranti tradizionali all’aperto con il miglio assortimento di piatti tipici della gastronomia greca.

Anafiotika è un micro quartiere che si arrampica sulla collina dell’Acropoli e che con le sue casette bianche, ci fa respirare l’atmosfera tipica delle isole greche, in particolare quelle delle Cicladi. Pur non essendo bagnato direttamente dal mare, il piccolissimo quartiere è di fatto un isola dentro la città.

Le pittoresche case di Anafiotika furono costruite dai muratori dell’isola di Anafi nelle Cicladi i quali, chiamati a intervenire sui palazzi reali dal Re Ottone e sentita e sofferta la mancanza della propria terra, si ingegnarono a costruire un piccolo paesino che potesse ricordare loro i colori e le atmosfere del Mediterraneo proprio alle pendici della collina sacra che ospita l’Acropoli.

Foto di Gigicogo

I luoghi storici, artistici e monumentali di Atene si trovano tutti in una zona non particolarmente estesa. Dunque è facile imbattersi nel cambio della guardia in Piazza Syntagma, o passeggiare per l’antica Agorà che confina e si integra con il quartiere di Monastiraki. Anche il maestoso Tempio di Zeus Olimpico è accessibile a pochi metri dalla piazza del parlamento, mentre per accedere alle spiagge (cosa che non ho fatto) è necessario scegliere i mezzi pubblici e perdere un po’ di tempo nel traffico caotico. Anzi oserei dire: assurdamente caotico!

Durante l’orario dedicato al pranzo e alla pausa fra un seminario e l’altro, decido di avventurarmi solitario nella vicinissima collina del Licabetto.

Detta collina, per mia fortuna, si trova proprio adiacente al Megaron Athens International Conference Centre dove mi trovo impegnato. In un niente, mentre mi addentro fra i sentieri che la percorrono, sento diminuire gradualmente il fastidioso rumore del traffico ateniese, fino a che l’odioso rumore non scompare del tutto.

Il Licabetto è dunque un oasi nel centro della città, estesa e selvaggia, poco frequentata e per certi versi molto suggestiva.

Con i suoi 272 metri sul livello del mare, il Licabetto è la collina più alta della città e, oltre che a piedi come ho fatto io, è raggiungibile anche con una funicolare.

Arrivato in cima vengo semplicemente folgorato da una vista che toglie davvero il fiato e che regala panorami stupendi sulla città, sulle isole dell’Egeo e soprattutto sulla collina dell’Acropoli.

Qui decido di consumare il mio pranzo, in solitudine ma estasiato dalla vista e da un ottimo piatto di dakos, accompagnati da un freschissimo vino bianco.

Foto di Gigicogo

L’ultimo giorno, prima di prendere il volo di ritorno, riesco a visitare anche l’antica Agorà e non posso chiedermi che fine abbia fatto quello spirito di democrazia e di libertà che in questo luogo è germogliato e ha messo poi radici in tutto il mondo occidentale.

L’Agorà sorge ai piedi della collina dell’Acropoli e nell’antichità è stata il cuore politico, amministrativo e sociale di Atene.

Ovviamente è diventata famosa anche per la condanna a morte del filosofo Socrate, padre del dialogo come strumento del pensiero critico e della confutazione. Ma credo che l’Agorà vada ricordata sopprattutto come luogo aperto, pubblico e di dialogo. La piazza come elemento comune dove confrontarsi e dibattere in libertà.

Foto di Gigicogo

Impressioni finali: Bella, magica, calda, accogliente al punto che voglio tornarci presto in vacanza.

E ora la banalità: rispetto a Roma, che come densità di monumenti storici e artistici forse la supera, è più pulita, accogliente e vivibile. Escludendo il traffico, ovviamente!

Versione del viaggio per Tripadvisor:

Ho dormito:

Ho mangiato:

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