2014 Marzo — Il mare d’inverno
L’occasione era di quelle ghiotte: figlio minore in vacanza scolastica a Valencia e dunque opportunità da prendere al volo. Ma dove andare a cavallo fra Febbraio e Marzo che come periodo, tecnicamente, corrisponde ancora al pieno inverno?
Ebbene si, optiamo infine per la nostra amata e pluri-gettonata meta al sud della Francia, fra Costa Azzurra e Provenza, che sempre ci ha accolto con gratitudine.
Stavolta, però, le premesse e le attese erano davvero terribili. Veri e propri nubifragi venivano previsti dai bollettini meteo proprio in Liguria e dunque eravamo davvero allarmati. Già in partenza da Nord Est la situazione si preannunciava terribile e quando siamo arrivati al passo del Turchino ci ha sorpreso pure la neve.
Bene, ma poi? Poi è un’altra storia perchè arrivati a Grasse (capitale mondiale dei profumi) prima meta del nostro mini tour, le cose già dalla mattina seguente son girate al meglio.
Dunque, dopo aver assaporato le specialità greche offerte dalla cucina del nostro hotel (a proposito l’Auberge les aromes va messo nei bookmark di viaggio, buono per una seconda volta) e parecchio affaticati dal viaggio, ci siamo concentrati sulle cose da fare il giorno dopo.
Ed eccoci belli riposati e pronti per la consueta visita al bellissimo centro di Grasse che in questo periodo è più a disposizione degli indigeni che non delle masse turistiche. A dire il vero un po’ di turismo c’è, ma per fortuna il paese non trabocca di bancarelle e souvenir, così da rendere più rilassante la visita.
Altra tappa d’obbligo sono gli show room delle fabbriche di profumi che qui sono il business principale (è d’obbligo ricordare che a Grasse fu inventato lo Chanel n.5).
Il pomeriggio ci trasferiamo sulla Croisette di Cannes per ammirare un po’ di mondanità e poi ad Antibes che per noi rappresenta sempre una meta irrinunciabile. La giornata non è straordinaria, ma essendo domenica non ci aspettiamo granchè come offerta, dunque ci accontentiamo dell’aria di mare, delle bellezze del luogo e del fatto che dal giorno dopo è previsto sole e clima primaverile.
Infatti grazie al nostro trasferimento da Grasse a Saint-Tropez assaporiamo subito il clima e il sole della Costa Azzurra più profonda e più vera. Anche il porticciolo di Saint-Tropez e la conseguente visita alla città vecchia sono più dolci e rilassanti che d’estate, grazie alla bassa stagione e ai pochi locali aperti sul porto. Occasione buona per gironzolare un po’, pranzare, cercare qualche Wi-Fi libero per condividere le foto e prepararsi a raggiungere la nostra amata Hyeres.
Nella stupenda penisola di Hyeres scegliamo di tornare all’Hotel Thalassa sulla spiaggia che fronteggia l’arcipelago. Ci eravamo trovati bene un paio di anni fa durante un soggiorno estivo e dunque era l’ideale come base per visitare un po’ la Costa blu che da qui conduce a Marsiglia. Ormai siamo degli abituè del luogo che abbiamo scoperto solo nel 2011.
Specialità dell’Hotel è la Thalassoterapia che tutti gli ospiti possono praticare nella piscina di acqua salata e collegata SPA.
Il luogo, comunque, è un’apoteosi di natura che forse il tramonto sugli stagni può vagamente far percepire.
Il giorno seguente ci spingiamo lungo la costa marsigliese per visitare nell’ordine: Tolone (bellissime le spiagge cittadine e molto bello anche il centro città con le palme e la luce intensa che illumina i grandi viali), Sanary-sur-Mer veramente una sorpresa, un vero gioiello sobrio, elegante e raffinato, Bandol (deludente località vacanziera e un po’ insulsa) e La Ciotat che rappresenta un po’ lo snodo culturale e artistico ma anche la porta ai calanchi che visitammo qualche anno fa dalla vicina Cassis.
I giorni seguenti ci siamo riavvicinati a casa, passando prima per Nizza per un rifornimento di birre, marmellate, biscotti e altre specialità a buon prezzo che sempre portiamo con noi ogni qual volta valichiamo le Alpi.
Tornati in Liguria in due giorni ci siam goduti un po’ di riviera di levante, soggiornando sul Golfo dei Poeti. Non abbiamo tralasciato un tour a Portofino passsando per Rapallo e Santa Margherita, perchè la perla è sempre bellissima, ma Porto Venere e Lerici sono imbattibili.
Questi luoghi, come pure le Grazie e San Terenzo sembrano ancora fuori dal tempo, nonostante a pochi chilometri il porto di La Spezia ci ricordi che siamo parte di un economia, di un fermento e di un caos che non si può evitare.
Anche qui non ci lasciamo sfuggire il saccheggio a base di pesto, olio e altre primizie in quel di Sarzana prima di valicare la Cisa e rituffarci nel clima e nelle nebbie padane.