2016 Giugno — La Puglia imperiale — 2a parte, i trulli

Gianluigi Cogo
Gigi Cogo travel blog
3 min readJul 1, 2016

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Non di sola arte si nutrono i nostri occhi. Dunque questa nostra vacanza vira verso l’interno della Puglia per aiutarci a conoscere meglio i luoghi dei trulli e degli ulivi cercando dunque di dedicare alcuni giorni alla stupenda Val d’Itria che si estende tra le provincie pugliesi di Bari, Brindisi e Taranto e comprende numerosi comuni tra cui Alberobello, Carovigno, Castellana Grotte, Ceglie Messapica, Cisternino, Fasano, Locorotondo, Martina Franca, Noci, Ostuni, Putignano, San Michele Salentino, San Vito dei Normanni e Villa Castelli.

Per fare ciò ci spostiamo da Barletta a Gioia del Colle, con l’intento di rimanere alcuni giorni nell’interno per poi approfittare anche di alcune sortite a Taranto e Matera, entrambe poco distanti da dove abbiamo prenotato il nostro B&B.

Da Gioia del Colle iniziamo i nostri tour attraversando immensi filari di ulivi che ci conducono verso paesini arroccati sulle colline che sembrano spuntare all’improvviso accecandoci con il bianco calce delle loro abitazioni. E’ questa, infatti, la caratteristica che risalta di più ogni agglomerato pugliese accentuando i tre elementi cromatici tipici di tutte le zone del mediterraneo: il blu del cielo, il verde della vegetazione e il bianco acceso delle costruzioni.

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foto di Gigicogo

Nel cuore della Valle d’Itria tappa d’obbligo è Alberobello con i suoi trulli, località inserita dall’Unesco nella World Heritage List nel 1996. Qui, è davvero impossibile non rimanere affascinati da una passeggiata per le vie dei rioni Monti e Aja Piccola.

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Alberobello foto di Gigicogo

Nella valle non c’è solo Alberobello. Le sue campagne sono disseminate di queste costruzioni tipiche: basti pensare a Cisternino, che sorge nella cosiddetta Murgia dei trulli, annoverato, assieme alla vicina Locorotondo, tra I borghi più belli d’Italia. Proprio qui ci fermiamo a mangiare e a favorire la nostra digistione di prodotti tipici con una bella passeggiata nel borgo che, fino alla metà dell’ottocento era chiamato “Luogorotondo” per significare la caratteristica forma rotonda dell’abitato.

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foto di Gigicogo

Nel pomeriggio ci spostiamo anche a Martina Franca, uno dei comuni più grandi e densamente popolati della valle, che per densità di trulli è sicuramente leader in questi luoghi.

Si respira un’aria borghese e un po’ snob in questa piccola capitale della Val d’Itria e lo si evince anche dall’offerta culturale e mondana, nonchè dall’atteggiamento un po’ snob degli abitanti.

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Martinafranca foto di Gigicogo

Da qui decidiamo di scendere fino al vicinissimo mare sulla sponda ionica per visitare anche Taranto che precedentemente abbiamo solo attraversato tornando dal Salento.

La città, nonostante lo scempio dell’Ilva, è molto bella perchè sorge in una posizione invidiabile che le dona una luce favolosa. Purtroppo la città vecchia è un vero e proprio buco nero dal quale siamo scappati quasi subito. Brutta, decadente, abbandonata, una vera vergogna per tutto il paese.

Ci siamo allora concentrati sulla visita al castello aragonese ben restaurato dalla passione degli ufficiali della Marina Italiana.

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Taranto foto di Gigicogo

E’ ora di tornare a Gioia del Colle e prepararsi per una nuova giornata che ci porterà sull’altro mare di Puglia, ovvero l’Adriatico a Polignano e Ostuni.

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