Un altro novembre al lago

Gianluigi Cogo
Gigi Cogo travel blog
8 min readJan 23, 2024

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Bellagio (foto di Gigicogo)

Fuga autunnale sul Lago di Como con poche idee e tanta curiosità. Un po’ perchè, non nascondiamolo, siamo da sempre habituè del nostro amato Garda che (spoilerando il finale del racconto di viaggio) non ci siam fatti mancare nemmeno stavolta e un po’ perchè eravamo prevenuti sull’ambiente e sulla socialità del luogo, descritta spesso come troppo glamour e chic!

Detto ciò, spezzettiamo la prima giornata e il trasferimento verso Nord-Ovest, con una capatina a Bergamo Alta per il pranzo.

Fa freddino, ma non freddo, dunque si passeggia bene, la giornata è limpida e le bellezze della vecchia Berghem de hura ci aspettano proprio li a un passo dalla fermata della funicolare.

La Città Alta rappresenta lo stupefacente cuore antico, ma ancora pulsante, del capoluogo orobico. Passeggiando per questo splendido borgo ci si immerge in un mosaico di stili architettonici che attraversano i secoli da quelli dei tempi dei romani, passando per il medioevo, il rinascimento e la dominazione veneziana. Un vero cameo che ci ripromettiamo di approfondire in un tour di più giorni, per conoscere con maggior dovizia di particolari tutti gli angoli più suggestivi.

Bergamo Città Alta (foto di Gigicogo)

Dopo aver gustato degli ottimi casoncelli alla bergamasca, riprendiamo la strada verso Como attraversando la Brianza con il solito ritmo lento che ci contraddistingue. Purtroppo in autunno fa buio presto e dunque, dopo aver preso possesso del nostro alloggio, non ci resta altro da fare che una passeggiata per il centro di Como, posticipando ai giorni seguenti la visita più approfondita al lago lariano e ai suoi borghi.

Il centro della città è molto piccolo ma ben tenuto e abbastanza vivace, soprattutto il sabato e la domenica quando arrivano visitatori e turisti in massa da un po’ tutta la Lombardia, per passeggiare sul lungo lago e riempire i locali di ristoro e intrattenimento.

Entrando dall’antica Porta Torre (testimonianza dell’antica cinta muraria ricostruita da Federico Barbarossa a difesa della città nel 1100) non si può non notare il buffo e inspiegabile disallineamento degli archi che sovrastano quello principale alla base.

Foto di Anna Maria Rienzi

Da qui si arriva facilmente a Piazza San Fedele, un tempo mercato del grano, che oggi è uno dei luoghi più gettonati per le passeggiate, per lo shopping e la socialità.

La piazza, è dominata dalla bellissima Basilica romanica di San Fedele, risalente al X secolo, e della cui costruzione originale rimane solamente l’abside. La piazza è circondata da case medievali a graticcio con la struttura portante in legno e da camminamenti agevolati dai porticati.

Da qui si diramano diverse viuzze tutte popolate da negozi abbastanza animati che denotano un centro storico ricco di offerta commerciale e turistica.

Il duomo, rappresentato dall’imponente Cattedrale dedicata a Santa Maria Assunta e la piazza omonima sono a pochi passi. Qui si aprono prospettive nuove soprattutto per la presenza, sul lato sinistro della cattedrale, del Broletto (costruzione che identifica nelle città lombarde l’area recintata dove si solevano svolgere le assemblee cittadine e l’amministrazione della giustizia).

Questa costruzione è molto più bassa della cattedrale, ed infatti bisogna scendere dei gradini per entrarci. Le cronache cittadine di un tempo testimoniano infatti come il broletto si trovasse ad un livello più basso di oltre un metro rispetto al Duomo, perchè quello era il livello originale della città fino alla metà del 1300 quando, a causa delle continue inondazioni, si decise sollevare il livello stradale dell’intero centro cittadino dell’antica Como.

Proseguendo oltre la piazza ci si trova finalmente ai bordi del lungolago dove una serie di costruzioni molto più recenti ci conducono verso nuove prospettive che includono le acque e soprattutto i rilievi delle montagne che si affacciano sul lago.

Da qui partono i battelli e le lunghe passeggiate a piedi verso i due lati. Il primo che, superati il Tempo Voltiano e la bellissima Villa Olmo, conduce a Cernobbio e il secondo che porta alla funicolare di Brunate o alla passeggiata sul bellissimo viale Geno fino alla villa omonima.

Il giorno seguente, già dalle prime ore, si presenta illuminato da un soleggiamento davvero notevole e dunque ideale per intraprendere una passeggiata. Dopo una breve tour in centro per rivedere i luoghi simbolo alla luce del giorno, ci incamminiamo verso il Tempio Voltiano in direzione di Cernobbio.
Il percorso è costellato di ville e da ampie vedute sulla città di lariana e sui suoi monumenti fino a Villa Olmo. Poi, da quest’ultima si apre il percorso naturalistico detto anche Chilometro della Conoscenza (KM_C). Nella fattispecie si tratta di un tragitto pedonale che unisce tre splendide ville comasche: Villa Olmo, Villa del Grumello e Villa Sucota attraverso i sentieri nei rispettivi parchi punteggiati da serre, cappelle, limonaie, opere d’arte e rarità botaniche.

Passeggiata da Como a Cernobbio (foto di Gigicogo)

Questo percorso, vissuto e goduto con lentezza olimpica, ci porta via tutta la mattinata e come conseguenza ci ritroviamo a pranzare ben oltre le due del pomeriggio. Così, ci riserviamo l’ultimo ritaglio di pomeriggio per visitare Cernobbio e i suoi bellissimi parchi prima di prendere un traghetto che ci riporterà a Como in tempo per trascorrere le ore a ridosso del tramonto sul lato opposto del lago, ovvero lungo viale Geno dove la movida si sviluppa con un discreto affollamento e una discreta vivacità e davvero insoliti per il mese di Novembre.

Verso sera passeggiando nuovamente per il centro storico di Como, assistiamo a una parata di Alpini con banda e canti che sfocia in una specie di processione fin dentro il Duomo. Tutta la città vi partecipa con trasporto ma non riusciamo a capire di cosa si tratti. Subito dopo, con il tramonto, il freddo che scende dalle Alpi comincia a mordere e dunque ci infiliamo in un locale al caldo per la classica cioccolata calda, prima di pensare a dove andare a cena e organizzare la gita a Bellagio del giorno dopo.

Girovagando per Como (foto di Gigicogo)

Il mattino seguente prendiamo l’auto e ci dirigiamo verso il ramo di Lecco ‘quel ramo del lago di como che volge a mezzogiorno’, ovvero sulla sponda ovest dello stesso, in direzione Onno, Vassena e Limonta per arrivare infine a Bellagio dopo aver goduto degli scorci panoramici che si aprono lungo la provinciale che costeggia tutto il basso lago.
La giornata all’inizio è un po’ cupa ma presto si diradano le nubi e i panorami che si godono da punta Spartivento son davvero piacevoli.
Pur essendo Novembre la cittadina è animata da un discreto numero di turisti, anche stranieri e in particolare spagnoli, al punto che incuriositi chiediamo ad alcuni di essi come mai questa località sia così gettonata in Spagna. La risposta è semplice: ‘In questo periodo la comunità madrilena gode di diversi giorni di festività e chi ha scelto Milano come destinazione, non può fare a meno di una gita giornaliera su questo famosissimo lago’.

Trascorriamo gran parte della giornata visitando il centro storico di Bellagio, ovvero quel bellissimo labirinto di strade, scalinate e piazzette dove si alternano boutique di moda, negozi di artigianato locale, botteghe di prodotti tipici, nonchè eleganti ristoranti, in gran parte chiusi.

Passeggiando sulla sponda comasca, invece, ci godiamo l’incantevole vista sulle montagne circostanti approfittando dei punti panoramici disseminati ovunque sul Lungo Lago Marconi in prossimità dei pontili dove vanno su e giù i traghetti che collegano Bellagio alle altre sponde del Lago di Como.

Bellagio (foto di Gigicogo)

Verso sera scendiamo lungo la sponda comasca dove si dirama l’impervia provinciale che collega Bellagio direttamente a Como, fermandoci ad ammirare prima l’Orrido di Nesso e poi il Parco dei mosaici di Blevio per raggiungere infine il locale scelto per la cena.

Il giorno dopo scegliamo come sempre l’andatura lenta anche per il ritorno verso casa e dunque ci fermiamo più volte lungo il tragitto per conoscere da vicino i laghi lombardi minori come il Lago di Montorfano e il Lago di Alserio e soprattutto la bellissima Basilica di Agliate uno degli esempi più significativi di architettura romanica in Brianza.

Edificata nel IX secolo, presenta una bella facciata in ciottoli di fiume, con un bel portale sovrastato da due monofore con la figura del Cristo nella lunetta, e due porte laterali.
L’interno è a tre navate, con archi e colonne in pietra di riuso risalenti al IV-V secolo con scritte sui capitelli; originariamente la pieve, così come l’attiguo battistero, doveva essere ricoperta da affreschi del XI-XV secolo, mentre ora sopravvivono solo minime porzioni di intonaco affrescato sulle due ultime arcate della navata di sinistra e nella volta a botte.

Il battistero, a cui si accede dalle absidi laterali, è uno dei pochi esempi di battistero a sette lati con piccola nicchia absidale, probabilmente coevo e uguale alla basilica nella tecnica costruttiva; al suo interno, si conservano affreschi altomedievali, trecenteschi e quattrocenteschi. Interessanti sono inoltre la cripta, realizzata nel XII secolo, e la settecentesca sacrestia. Verso la fine dell’800, il complesso religioso di Agliate subì massicci lavori di restauro coordinati dall’architetto Luca Beltrami; della stessa epoca è anche il campanile di forma quadrata. (via)

Basilica di Agliate (foto di Gigicogo)

Proprio in prossimità della Basilica, nel borgo di Carate Brianza troviamo l’ultima trattoria utile per un pasto a base di specialità brianzole prima dell’ultimo strappo verso le terre bresciane dove trascorriamo alcune ore sul lungolago di Garda in quel di Desenzano. Il nostro Garda non ce lo facciamo sfuggire mai!

Abbiamo soggiornato:

Alcuni posti dove abbiamo mangiato:

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