Un Settembre caldissimo ad Atene

Gianluigi Cogo
Gigi Cogo travel blog
6 min readNov 24, 2022

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Photo by Constantinos Kollias on Unsplash

Rieccoci ad Atene.

Siam qui per pochi giorni, prima di spostarci a Rodi per una vacanza tutta mare e relax. Anche se ormai è Settembre inoltrato, qui in città la temperatura è ancora estiva e ogni giorno si superano i trenta gradi. Tantaroba.

Ricordo che pochi anni orsono mi recai qui per lavoro nel mese di Ottobre e rimasi molto stupito dal tepore delle giornate autunnali. Dunque ero preparato a un Settembre caldissimo, ma il percepito è ben maggiore e lo si sente soprattutto se, come noi, si è usi percorrere molti chilometri a piedi per la città.

Il notro albergo si trova a pochi passi da Piazza Omonia che ultimamente, dopo l’ennesimo recupero urbanistico, rappresenta uno dei maggiori centri strategici e culturali della città. La zona è molto frequentata sia dagli ateniesi che dai turisti perchè da qui si diramano le principali arterie stradali della capitale.

In un attimo si arriva a Monastiraki piuttosto che Piazza Syntagma o all’Acropoli, dunque siamo ben piazzati e consapevoli che attorno alla piazza vi sono ancora zone malfamate, ma seguendo gli animatissimi viali principali siamo sicuri che non correremo nessun pericolo.

Il primo giorno ci dedichiamo ai grandi classici di Atene, saltando l’Acropoli già vista e per la quale non val la pena affrontare code sotto il sole cocente. Dunque passeggiamo per i vicoli di Plaka che ormai è diventato un quartiere turistico a tutto tondo.

Plaka è la zona più antica della città. Sembra infatti che i primi abitanti di Atene si insediarono qui quasi 7000 anni fa. Attraversando i suoi vicoli ci si imbatte in innumerevoli monumenti e palazzi, nonchè molte chiese bizantine. La maggior parte delle strade di Plaka sono inibite per il traffico automobilistico e dunque diventa davvero piacevole passeggiare fra i tanti tavolini dei ristoranti all’aperto, le piazzette e le innumerevoli botteghe artigiane e di cianfrusaglie turistiche.

Atene — (foto di Gigicogo)

Da qui circumnavighiamo letteralmente la collina dell’Acropoli, passando nei pressi prima del del Teatro di Dionisio e poi dell’Odeo di Erode Attico per raggiungere uno dei posti che più adoro di Atene, ossia la Collina dell’Areopago.

Questo affioramento roccioso situato sotto l’Acropoli offre magnifiche vedute dell’Antica Agorá. Secondo la mitologia, fu su questa altura che Ares fu processato e poi assolto dal consiglio degli dèi per l’assassinio di Alirrozio, figlio di Poseidone. Il consiglio accettò infatti la difesa dell’imputato, che sostenne di essere stato indotto al deicidio per proteggere la sua stessa figlia, Alcippe, da attenzioni indesiderate.

Nell’Atene democratica la collina divenne sede dei processi per omicidio, tradimento e corruzione che venivano portati per l’appunto davanti al Consiglio dell’Areopago. Tra il 49 e il 50 d.C. san Paolo vi tenne il suo famoso Discorso al Dio sconosciuto, riuscendo a convertire il primo ateniese, Dioniso, che divenne così il santo patrono della città (via).

Collina dell’Areopago — (foto di Gigicogo)

Da qui, dopo le foto di rito, scendiamo verso uno dei posti più incredibili di Atene, ovvero il quartiere di Anafiotika, sul quale non mi dilungo, in quanto ne scrissi già abbondantemente tre anni fa e a qual post rimando per approfondimento:

Dopo aver girovagato per Anafiotika e scattato un numero assurdo di foto, la giornata prosegue cercando un locale dove mangiare, possibilmente sotto a delle frasche, per trovare un po’ di sollievo dalla calura. Ci fermiamo ai bordi dell’Agorà e seduti sui tipici tavolini colorati assaggiamo una strepitosa mussaka accompagnata da un freschissimo vino bianco mentre di fronte a noi il colonnato della Biblioteca di Adriano ci guarda indifferente al calore e al passare del tempo.

Proseguiamo per piazza Monastiraki dove, nel mezzo del caos che contraddistingue questo luogo, troviamo il tempo per acquistare frutta fresca a prezzi stracciatissimi nei banchetti attigui alla Moschea Tzistarakis. Ormai siamo sudati fradici, ergo serve urgentemente una doccia prima di affrontare il pomeriggio e la serata.

Prima di cena, e dopo aver attraversato tutta la zona commerciale di Via Ermou, non ci facciamo scappare il cambio della guardia davanti al Monumento al Milite ignoto.

Cambio della guardia a Piazza Syntagma — (foto di Gigicogo)

Successivamente scegliamo di passeggiare per il bellissimo Giardino nazionale approfittando anche della frescura serale. Così arriva il momento della cena quando decido di tornare in un locale che mi era rimasto nel cuore in una visita precedente, ovvero Opos Palia, nei pressi del Museo dell’Acropoli. Qui ci sbizzariamo, ed esageriamo, con piatti tipici cucinati con maestria da un gruppo di ragazzi giovanissimi. Consigliatissimo.

Il giorno dopo è dedicato principalmente alla scalata del Licabetto (anche se poi nel pomeriggio stanchi ed affamati ci perdiamo per Plaka come degli zombie, trovando il tempo di visitare chiese e monumenti) che affrontiamo con grande calma, concedendoci spesso delle pause per scattare foto da ogni terrazza naturale che dalla collina si apre sul panorama di Atene e, soprattutto, sulla veduta di fronte dell’Acropoli in tutta la sua maestosità.

Rispetto alla visita precedente che ho affrontato dal lato più lungo e lento sul crinale del parco Lofos, stavolta ho preferito salire dalle rampe non lontane dal Panepistimio che, purtroppo, son più corte ma anche più ripide.

Ci abbiamo messo un po’. Ci siam fermati spesso, ma alla fine ne è valsa la pena. Il Licabetto è un’esperienza mistica. E va vissuta intensamente!

Licabetto di Atene — (foto di Gigicogo)

Nonostante la discesa si dimostri sempre più leggera e nonostante la lunga pausa che ci concediamo per ammirare il panorama bevendo un iced coffee dalla terrazza Prasini, alla fine, quando verso sera torniamo in hotel, siamo veramente distrutti.

Ma bisogna uscire, per godere dell’ultima sera ad Atene. E così abbiam voluto rivivere l’esperienza di una cena sotto il Partenone. In uno dei luoghi più affascinanti e densi di atmosfera, ovvero la spianata di Adrionay che si affaccia sulla vecchia Agorà di Atene.

Posto magico, dove davvero ti senti immerso nella storia e nella mitologia.

Anche qui ho scelto un posto, turistico, ma già sperimentato. Al netto di quello che si mangia, il vero nutrimento è la consapevolezza di essere a due passi da dove è nato il concetto e il modello di democrazia. Tantaroba.

Domani si prosegue per Rodi.

Abbiamo soggiornato:

Abbiamo mangiato:

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